istruzione e rivolta

mercoledì 6 maggio 2015

SCUOLA IN PIAZZA CONTRO LA RIFORMA SULLA SCUOLA

Roma 5 maggio.

Manifestazione contro il disegno di legge, proposto dal Governo, di riforma della Scuola. 
In piazza docenti, personale Ata, dirigenti, studenti, genitori, sindacati (CGIL,CISL, UIL, SNALS, GILDA, COBAS, UNICOBAS).

Insegnanti, alunni e genitori dell'I.C. Viale Venezia Giulia hanno partecipato alla manifestazione nazionale che ha visto in tutta Italia scendere in piazza la Scuola, per esprimere il proprio dissenso ad un disegno di legge proposto dal Governo che non piace a nessuna componente del mondo della Scuola.

 Un genitore (Giuseppe Costa) dell'I.C. Viale Venezia Giulia è intervenuto sul palco di piazza del Popolo per esprimere il dissenso su alcuni punti del disegno di legge di riforma. 
Di seguito il testo dell'intervento.

  
"Sono un genitore dell'I.C. Viale Venezia Giulia di Roma, che ha vissuto sulla "pelle" dei propri figli la fase di declino della scuola pubblica di questi ultimi anni, ed in particolare della scuola elementare. La Scuola Buona era quella del vero tempo pieno, dei 2 maestri prevalenti  con le ore di compresenza. Il tutto cancellato dalla pseudo-riforma della Gelmini.
 C'erano comunque delle criticità nella scuola: problemi di manutenzione dell' edilizia scolastica, esigui investimenti sulla formazione degli insegnanti, recupero di efficienza. Anzichè risolvere tali criticità, al contrario, si è distrutto quello che c'era di buono e si è aggravato quello che già non andava bene. Il tutto per un unico ed esclusivo obiettivo: FARE CASSA SULLA SCUOLA PUBBLICA!!!
   
   L'obiettivo di fare cassa si è tradotto anche nella nascita degli Istituti Comprensivi (per fare economie di scala)  che ha visto cancellare l'intestazione delle scuole dedicate ai nomi dei più illustri esempi della Cultura Italiana, e con l'accorpamento delle stesse si è pensato bene di sostituire   tali nomi con quelli di strade.
 D'altra parte si sono ulteriormente aggravati e complicati i compiti dei Dirigenti scolastici.          

   Le linee guida per una SCUOLA BUONA devono essere le due facce di un'unica medaglia: gli alunni/studenti da una parte e dall'altra la figura del docente. 

  La figura cardine su cui deve ruotare la SCUOLA BUONA è l'insegnate, che va valorizzato e rafforzato sul piano UMANO-PROFESSIONALE- ECONOMICO. Un docente apprezzato, stimato, ben preparato e aggiornato, gratificato economicamente da sicuramente il meglio di se: questo è l'insegnante che io vorrei per i miei figli. Al contrario in questi anni gli insegnati si sono sentiti spesso demotivati e denigrati, il più delle volte chi ha potuto si è pagato di tasca propria la formazione e l'aggiornamento necessario per l'insegnamento, le retribuzioni erano e sono assolutamente inadeguati all'impegno e all'importanza della loro Missione. 

Io rivolgo ancora un GRAZIE agli insegnanti che hanno di fatto caricato sulle loro spalle gli effetti peggiori dei tagli subiti dalla scuola limitandone i danni in capo agli alunni/studenti.

La scuola non è solo un edificio ed un bilancio economico da far quadrare. La scuola è innanzitutto un'Istituzione ed una Comunità fatta di persone: alunni/studenti, docenti, personale ata, dirigenti. Occorre investire su tutte queste figure e non solo su una (il dirigente)!!!

Va valorizzata e rafforzata la partecipazione di genitori e studenti alla vita della scuola. Invece, in questo disegno di legge si svuota e si svilisce ruolo e compiti del Consiglio d'Istituto, lasciando ad esso solo una generica "funzione di indirizzo", spostando ancora una volta sul Dirigente tutti gli aspetti della gestione della scuola.

L'Italia è il Paese della Cultura, con un Patrimonio Artistico incommensurabile. In tale contesto la Scuola è il nostro Petrolio, una risorsa preziosa e imprescindibile da qualunque vero piano di sviluppo economico che può e deve fare la differenza a livello mondiale. In questo disegno di legge non c'è traccia di una vera Rivoluzione Copernicana che metta la Scuola e la cultura al centro di un nuovo modello di sviluppo. L'obiettivo finale di una vera riforma è: CON LA CULTURA SI PUO' MANGIARE!!!

Questo disegno di legge di riforma parte col piede sbagliato:

- non sana le ferite passate, frutto dei tagli selvaggi;
- non aumenta il numero complessivo degli insegnanti;
- non rimette i 2 maestri prevalenti e le ore di compresenza alle elementari;
- non garantisce per legge il tempo pieno;
- non piace agli insegnanti;
- non coinvolge di più studenti-genitori-insegnanti;
- non c'è un grande e imponente volume d'investimento pubblico sulla scuola (se ci si crede nella scuola ci si investe...)
- è completamente sparito il concetto di COLLEGIALITA'.


Allora, il primo punto da cui partire è: LA PERSONA CHE VOGLIAMO FORMARE. Il risultato finale deve essere FORMARE DELLE COSCIENZE CRITICHE!!!

Io mi auguro che chi può accolga il nostro GRIDO, e ci dia la possibilità di sognare e realizzare UNA SCUOLA NUOVA E DIVERSA, non quella che ci è stata proposta!! "

VIDEO 2 
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