istruzione e rivolta

lunedì 27 febbraio 2017

Documento prodotto sulle reti di ambito e reti di scopo. Riunione del 16 febbraio 2017



Durante l'ultima riunione del comitato genitori del 16 febbraio 2017 è stato deciso, redatto, discusso ed approvato il documento allegato che è stato inoltrato ai rappresentanti di classe con la preghiera di raccolta firme per riportare la discussione in consiglio d'istituto in merito alle reti di ambito e le reti di scopo. Ciò che è accaduto è riportato integralmente all'interno del documento.


L’assemblea del comitato genitori dell’ I.C. Viale Venezia Giulia, riunitasi presso la sala teatro del plesso Belli, in data 16 febbraio 2017,  afferma e ribadisce la contrarietà all’adesione alle Reti di Ambito Territoriale promosse dall’USR ai sensi della legge 107/2015 (c.d. “Buona scuola”), contrarietà già ufficializzata nella seduta del C.d.I. del 03 10 2016 e nell’assemblea   delle scuole del V Municipio di Roma (insegnanti, genitori, consigliere/i di istituto), riunitasi presso l’I.C. di via Ferraironi il 18/10/2016.
Attraverso la Rete di Ambito si vogliono azzerare quei margini di democrazia che ancora permangono nella scuola: gli organi collegiali elettivi e rappresentativi di tutte le componenti scolastiche vengono esautorati e sostituiti con un nuovo livello di potere che non è né elettivo né rappresentativo. Infatti, il potere decisionale della Rete viene confinato nelle mani della conferenza dei dirigenti scolastici, le cui determinazioni devono poi essere fatte proprie dalle scuole aderenti. 
Con la Rete di Ambito gli insegnanti perdono la titolarità sulla scuola e vengono costretti ad una mobilità selvaggia; ai dirigenti viene conferito il potere di scegliersi i propri docenti (per chiamata diretta dalle liste dell’Ambito cui appartengono), i/le quali potranno quindi essere destinati/e ad altra scuola per merito o per punizione: questa ricattabilità cancella in un colpo solo la libertà d’insegnamento prevista dalla Costituzione e tutti i diritti acquisiti dei lavoratori e delle lavoratrici. È previsto che anche le scuole private possano partecipare alla Rete di ambito, acquisendo ruolo e potere in un organo che ha funzioni decisionali su tutte le scuole del territorio. Si completa così l’equiparazione tra scuole paritarie e statali e si assesta un ulteriore pesantissimo colpo al sistema pubblico dell’istruzione.  Alla luce delle deleghe della 107/15 inoltre, approvate dal Consiglio dei Ministri sabato 14 gennaio 2017, anche l’ assegnazione delle risorse per il sostegno (insegnanti di sostegno ed AEC) sarà gestito, anziché dai GLH d’ Istituto operativi presso ogni Scuola da un GIT, operativo a livello di Ambito, con grave detrimento della qualità dell’integrazione degli alunni diversamente abili. Il rapporto tra le singole scuole e l’Ufficio Scolastico Regionale sarà mediato dalla Rete e rappresentato dal dirigente della scuola nominata capofila. Si promuove in tal modo una gerarchizzazione tra le scuole attraverso l’attribuzione ad alcune di esse di funzioni particolari e di un ruolo preminente sulle altre, e si rendono irraggiungibili dalle scuole gli uffici che assegnano le risorse e a cui rivolgere segnalazioni, richieste, proteste. Il progetto prevede che vengano gestite dalle scuole a livello di Ambito molte funzioni amministrative attualmente in capo dell’USR, aumentando così il carico di lavoro per il personale ATA già ampiamente sottodimensionato, e peggiorando i servizi di segreteria per studenti e famiglie. Infine la costruzione di questo sistema gerarchico incardinato sui dirigenti scolastici dovrà avvenire a costo zero, configurandosi come l’ennesima sottrazione di risorse ai danni delle scuole pubbliche, che attraverso gli accordi di rete dovranno decidere quali risorse sottrarre alla scuola, agli alunni e alle alunne, per destinarle alle funzioni amministrative della rete trasformate in UST (uffici scolastici territoriali) mentre comincia lo smantellamento degli uffici scolastici regionali.

Per queste ragioni i Consigli di Istituto di diverse scuole, con il potere deliberante attribuito loro dalla normativa vigente, tra i quali il nostro (seduta del 03 10 2016) hanno votato, nel mese di Settembre e nei primi giorni di Ottobre 2016 , la non-adesione alle Reti di Ambito.

Per tutta risposta l’11 ottobre scorso il Direttore Generale dell’USR Gildo De Angelis, con una nota informava di aver inserito tra gli obiettivi regionali che i dirigenti scolastici dovranno perseguire anche la partecipazione attiva alle Reti di Ambito Territoriale: il non raggiungimento di tale obiettivo sarà considerato un elemento negativo nella valutazione dei dirigenti scolastici e si ripercuoterà perciò sul loro prestigio e la loro permanenza in sede. Due giorni dopo, in una riunione con i dirigenti stessi, ha fissato una nuova scadenza il 25 ottobre 2016, per dar loro il tempo di ottenere dai consigli di istituto “contrastivi” una delibera positiva.
Diversi dirigenti hanno chiesto di riconvocare i consigli e di rimettere in discussione  questo argomento già ponderato e deliberato.
Tutto ciò è accaduto anche nella nostra scuola dove l’ adesione alle Reti già rifiutata a maggioranza con il solo voto contrario della D.S. nella seduta del 03/10/2016 è stato riconvocato il 17/10/2016 con una modifica sostanziale, a maggioranza, della delibera precedente
voti favorevoli 10; contrari 8; astenuti 1  
[delibera n. 19]

L’assemblea dei genitori:
§    Riconosce nella costituzione delle Reti di Ambito un passaggio grave e strategico per imporre la destrutturazione della scuola pubblica della Costituzione e ritiene necessario bloccare dentro le scuole il dispiegamento di quella che, con una truffa delle parole violate, si scrive “autonomia” ma si legge “subordinazione”.
§    Denuncia il ricatto esercitato dal Direttore Generale dell’USR sui Dirigenti Scolastici e da alcuni di essi sui Consigli di Istituto, e si oppone alla cancellazione con un colpo di spugna delle delibere contrarie all’adesione alle Reti di Ambito.
§    Sottolinea come la cosiddetta valutazione si riveli essere un implacabile strumento di asservimento a tutti i livelli: strumento per premiare chi esegue gli ordini e contemporaneamente strumento per piegare i lavoratori e le lavoratrici della scuola – attraverso il ricatto sulle condizioni materiali di vita – a trasformarsi in esecutori/trici di ordini, con buona pace del pluralismo e della libertà di ciascuno/a. Pericolosissimo modello educativo che rischia di diventare paradigma della nostra società.
§    Denuncia l’impoverimento e lo strangolamento economico delle scuole pubbliche massacrate dai tagli; la minaccia dell’USR che ha ventilato  il blocco di erogazione delle risorse, non è stato solo un indegno ricatto per le scuole pubbliche italiane, ma una condizione permanente utilizzata per imporre alle scuole ormai stremate l’accettazione di qualsiasi condizione di lavoro e di sopravvivenza, con il miraggio dell’elargizione di qualche briciola.
§    Rileva come il nuovo disegno di gestione  della scuola si fondi su una gerarchizzazione spinta, sul restringimento dei soggetti chiamati a decidere, sull’introduzione di un nuovo livello decisionale (l’Ambito Territoriale, intermedio tra l’USR e le scuole), gestito arbitrariamente da alcuni dirigenti scolastici.

Per quanto sopra esposto, l’assemblea all’ unanimità:
§    Si  oppone fermamente ad un esercizio del potere che non si limita a imporre, ma che pretende di vederci tutti compartecipi di scelte che non condividiamo, che pretende di farci interiorizzare come ineluttabili, in un’operazione dall’evidente valenza di sopraffazione anche ideologica, obiettivi che non sono nostri e contro i quali abbiamo lottato (e vogliamo continuare a lottare) dicendo un NO inascoltato e di massa alla Legge 107 della cosiddetta “buona scuola”.
§    Decide di rafforzare il coordinamento tra genitori, insegnanti e personale ATA nella Scuola per una continuazione della lotta contro la legge 107.
§    Chiama il  Consiglio di Istituto a respingere le pressioni dell’USR e ad assumersi la responsabilità di una battaglia contro la distruzione della scuola pubblica: dire NO alle Reti di Ambito significa inceppare dal basso, utilizzando i residui spazi di democrazia esistenti, un meccanismo autoritario senza attendere miracolosi salvataggi provenienti dall’ alto.

Pertanto chiede al Presidente del Consiglio d’Istituto, ai Consiglieri tutti di riconvocare  tempestivamente  il Consiglio, al fine di annullare la delibera di adesione alla Rete di Ambito per ribadire una gestione partecipata e democratica della Scuola Organo Costituzionale.

ROMA 16/02/2017


I genitori

domenica 12 febbraio 2017

Riunione 16 febbraio 2017

La Scuola è partecipazione e condivisione, il nostro rapporto con essa deve andare oltre la porta d'entrata, insieme si può davvero provare a fare una buona scuola, insieme è già futuro.